Caccia di distretto Roma-Est tra “le rovine di Galeria”

Finalmente è arrivato il giorno dell’UCdAD; dopo molto tempo eccola qui! Siccome Galeria è vicina alla casa di un lupetto, si dà il caso proprio io, ci siamo dati appuntamento all’entrata della città abbandonata.

Sono le nove e ancora non si vede nessuno, quindi comincio a preoccuparmi perché Akela è uno svizzero con la S maiuscola! Quando sono già le nove e dieci vedo fuoriuscire dalla curva una “LAND ROVER” (safari) che ha un aspetto impressionante. Guardando attentamente il guidatore mi sembrava sempre più Ak; non mi sbagliavo era proprio lui e la banda al completo del CdA. Arrivati da me, mi hanno invitato a salire; in un primo momento non ne volevo proprio sentir parlare, ma non sono riuscito a sfuggire alla tentazione. Per salire bisognava prendere la scala, ma proprio per questo da sopra sembrava di stare in un grattacielo, che si muoveva all’impazzata e prendeva le buche in pieno come fosse un “rally”. Quando abbiamo iniziato ad affrontare l’ultima salita, la più faticosa, sembrava che facessimo delle impennate per i giri del motore. Con questo rumore assordante appena Ak ha spento la macchina e siamo scesi, mi è tornata in mente la scena del film “Blues Brothers”, in cui, dopo aver usato una vecchia macchina a destra e a manca come un MOSTER JAM, i fratelli scendono e la macchina cade in mille pezzi.

Finito il primo tempo dell’avventura con la Land Rover passiamo alla giornata vera e propria. Abbiamo aperto con una partita di pallalupetto (noi contro Verderocca), che non voglio raccontare perché purtroppo abbiamo perso. Ma con l’unione di Roma 16 ci siamo rifatti e abbiamo avuto la meglio con un punteggio di 9-7. All’arrivo degli altri gruppi (Roma 2, Roma 8, Roma 53, Guidonia 1, Roma 1), abbiamo fatto il quadrato e i vecchi lupi ci hanno diviso in Kaa: verdi, rossi, lilla, neri, celesti, blu. Ognuno di questi gruppi doveva andare alla ricerca di Mowgli superando prove e divertimenti. Quando tutti i componenti di un gruppo si erano riuniti, dovevano trovare il proprio Vecchio Lupo. Con lui bisognava ideare un urlo come, per esempio, “Verdi??? Siiiii!!! Accorriamo, le bandar ci mangiamo!!!!!!”.

I gruppi partivano a distanza di dieci minuti l’uno dall’altro. Aspettando il nostro turno per entrare nel percorso, abbiamo giocato a colosseo con un altro gruppo. Quando è arrivato il nostro turno eravamo tutti contenti, ma appena abbiamo visto quello che bisognava fare qualcuno coraggioso come me ci ha ripensato davanti all’idea di salire su una parete dell’Arrone e buttarsi con una carrucola. Proseguendo nel percorso, i bambini più grandi dovevano prendere a cavaciecio quelli più piccoli e bisognava notare tutti gli oggetti e i giocattoli e riferire tutto a Won-tolla che ci aspettava all’arrivo. Andando avanti si passava sotto una rete a 15cm da terra e con ai lati ortica! Poi, dentro “la pancia di Kaa”, cioè dentro una grande busta di nylon, perdipiù arcipuzzolente (per forza è uno stomaco).

A questo punto ho pensato che il percorso fosse finito, ma mi sbagliavo perché era sì e no a metà. Da lì si partiva di corsa seguendo una strada fra rovi e spini che ci portava proprio dentro la città, anzi le mura di quel che è rimasto. Però per entrare bisognava fare il passaggio alla marinara fra un lato del portone e l’altro. Entrati nella città si incontrava il mio Ak che ci somministrava una specie di ORIENTEERING molto piccolo. Avevamo la bussola e un fogliettino dove c’erano scritti i passi che dovevamo fare: per esempio, 120° N e 33 passi. Finito questo percorso, che è stato disturbato da dei ragazzi che facevano la guerra finta, siamo arrivati da un vecchio lupo che ci dava il materiale per costruire delle capanne come quelle del Bandar-log.

Con questo si è chiuso il percorso antimeridiano (che è poi stato l’unico) e siamo andati a mangiare. Ma, dopo qualche morso, ha cominciato a piovere, ma piovere veramente!!! Quindi abbiamo dovuto rinunciare a questa bellissima giornata e tornare a casa. Scendendo dalla città abbiamo incontrato persone travestite con costumi medioevali come se facessero un corteo. Arrivati al Safari iniziamo il secondo tempo del viiiiiiiagggiooooooooo!!! Dopo un po’ di giri folli del motore siamo partiti. Arrivati a S. Giuliano, abbiamo ospitato gli altri gruppi alla messa e, dopo che loro sono andati via, abbiamo giocato a tennis in una maniera molto particolare (con le mani al posto delle racchette).

Filippo M.

Ecco a voi alcune foto; ne potete vedere altre nella pagina della Caccia del Branco "Della Giungla Silente".

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